giovedì 10 giugno 2010

I valori degli immobili alberghieri torneranno a crescere

Oggi 10 giugno abbiamo partecipato ad un interessante convegno organizzato da AICA durante la fiera EIRE, a Milano.
C'era un'aria piuttosto mesta, perchè le cose non vanno bene. Così come c'era un'aria ancora euforica alla fine del 2007 quando le cose invece si stavano mettendo male.

Ricordo benissimo a settembre 2007, un mio partner, che lavora in una banca privata inglese, dirmi che non riusciva a chiudere più le operazioni che prima faceva in un mese, perchè "le banche non si fidano più le une delle altre".

Poi, un anno dopo, la crisi.

Oggi mi sento di poter dire che invece le cose fra 24 mesi saranno diverse, in positivo, per tre motivi.

a) Negli ultimi due anni si è completata la costruzione dei nuovi hotel che erano stati programmati. Altri si stanno completando a rilento. Nuovi hotel in vista non ce ne sono.

b) La crisi sta facendo pulizia sia di hotel vecchi che di hotel nuovi. Peccato vedere quello spreco di risorse. Mi sono laureato in urbanistica 30 anni fa e in trent'anni una vera programmazione del territorio non si è mai fatta. Comunque. Hotel bruttarelli e vecchiotti (obsoleti) usciranno dal mercato perchè oggi allo stesso prezzo puoi dormire in un 4 stelle nuovo. Hotel nuovi sbagliati dovranno essere segnati a perdita.

c) Il turismo tornerà. In 24 mesi ci ritroveremo tutto il turismo che avevamo previsto e che non abbiamo ancora ricevuto... indiano, cinese, russo, brasiliano. Se qualcuno prende la valigia e va a cercarlo, e se gli albergatori si attrezzano in termini di cultura e di servizi per accoglierlo.
Però tornerà.

Quindi le aziende alberghiere torneranno a fare utili, dopo la riorganizzazione dei costi imposta dalla crisi. Saranno in grado di pagare affitti crescenti ed i valori immobiliari torneranno quelli precrisi. Ovviamente non di tutti gli hotel, di quelli che ce la faranno.

Quindi sono e resto ottimista.

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