sabato 5 maggio 2012

Disperazione e scoramento: basta piangere.

 Italians Beppe Severgnini Filippo Berto


Copio da FB il post di oggi di Filippo Donati, presidente Asshotel: "mi telefonano colleghi da tutta Italia, non reggono più la crisi. C'è chi non sa nemmeno se riuscirà ad aprire il proprio albergo questa estate.......posti di lavoro in meno, e di molto.......disperazione, scoramento. Ravenna non fa eccezione...ma io a chi telefono ?!?!?"

Pochi minuti fa un amico davvero ricco mi scrive: "sono dovuto andare in Romania per gestire alcune questioni...il mio desiderio di non restare in Italia temo non sia ancora del tutto sopito....". Insomma se ne va? Anche lui?

Terzo: un mio carissimo amico, piccolo imprenditore, è da qualche giorno in Australia, e chissà se torna. A luglio trasferisce moglie e figlio dopo aver venduto le automobili.

Contemporaneamente Beppe Severgnini ieri ha coordinato una bellissima iniziativa raccontando la storia di dieci italiani (più o meno giovani, ma tutti straordinari) che ci credono ancora, che innovano, che "vogliono lasciare un segno". Per rivederla vai a http://nuovitalians.telecomitalia.com/live/
Tra questi un altro amico che conobbi nel 2001, quando iniziava ad usare internet per vendere le sue poltrone, salotti, letti. Disintermediare insomma. Oggi possiamo dire che il suo successo è meritato? (bravo Filippo Berto  )

Adesso adesso mi è arrivata una telefonata, sono stato interrotto da un imprenditore che dice... "Fare del nuovo (nuove costruzioni) non ha più senso, ma il vecchio dobbiamo recuperarlo e gestirlo, dando razionalità e riducendo i costi". Chiedo io: "Lo facciamo gestire a chi (anche imprenditori) ci ha condotto in questa situazione?" Mi risponde:"No, perchè chi ha capacità di investire vuole dare i soldi a persone serie". Ecco il punto. In giro si sente dire, quello ha impuffato quello, e quest'altro ha impuffato l'altro. Italia paese di impuffatori?

Sento le critiche a Monti e sulle sue politiche recessive. Chiaro. Ma sono "sue" di Monti le politiche recessive? Oppure sono state le spese sbagliate dei precedenti 10 governi a portarci fin qui? (La sciocchezza che la crisi è internazionale perchè vale solo per Spagna, Portogallo e Grecia, e Italia?)
Sento le critiche a Monti. Ma chi ha dato della "culona" alla Merkel, l'ha lasciata con la mano in aria fin che telefonava a una Olgettina? Chi ha la responsabilità di non aver visto quello che stava succedendo? Chi diceva che i ristoranti erano pieni e la crisi non c'era? Chi spendeva soldi pubblici così male che adesso non ce n'è più nemmeno per le buche (crateri) delle strade di Reggio Emilia? Chi ha sostenuto la domanda con le leggi Tremonti (che a mio parere sono state una delle cause del disastro italiano? Investire in capannoni e non in idee).
E prima ancora chi ha tirato giù il primo governo Prodi il 4 ottobre 1998?
O chi ha presentato Scilipoti alle elezioni? E Calearo? E Fini e Casini che oggi fanno le verginelle? Ma!?

Di responsabili ce ne sono molti. Ma ...adesso basta con l'ottimismo di facciata, ma anche basta piangerci addosso! Nessuno ci tira fuori dalla nutella, ce la dobbiamo cavare da soli.
Individuare le cose da fare e farle. Cose che hanno senso. Che avrebbero avuto senso anche dieci anni fa, ma ... i "vincenti" erano altri.
Per il turismo l'ho detto e scritto. Non basta la promozione, bisogna tornare a occuparci di prodotto (inteso come città turistica e servizio).

Poi ci sono altre cose urgenti: tre in particolare.

1. L'Italia ha un grande debito pubblico. Si dice che non possiamo smettere di pagare. Va bene. Il tentativo è quello di interromperne la crescita. Poi avremo molti anni per ridurlo. Il debito l'abbiamo fatto noi (putroppo abbiamo dato delega a chi non se la meritava) e lo dobbiamo pagare noi.
Il governo deve chiarire bene che chi investe il proprio denaro in attività produttive verrà in qualche modo protetto. Altrimenti chi investe più in Italia?

2. Le persone facoltose italiane che hanno capitali disponibili, devono trovare delle formule per impiegare il proprio denaro in investimenti produttivi - almeno in parte - in Italia. L'Italia vi ha fatti ricchi avete un debito di riconoscenza verso il vostro Paese, verso gli uomini e le donne che hanno lavorato per voi e vi hanno permesso di diventare ricchi. Oppure odiate a tal punto l'Italia e gli Italiani da lasciarli andare in malora?

3. I delinquenti, anche delinquenti economici: semplicemente in galera.

I tempi sono strettissimi. Il governo deve "battere un colpo". Adesso.
Deve permettere a tutti gli Italians che ci sono di prendere coraggio, e tornare a crederci.

P.S. Una domanda cui nessuno mi ha ancora risposto. All'evento di ieri Nuovi Italians Crescono, c'erano dieci imprenditori del Veneto, Emilia Romagna, Lombardia. Perchè solo da quelle tre regioni?

1 commento:

Filippo Berto ha detto...

due Italie, una che fa e l'altra che distrugge. o forse bisognerebbe occuparci di più della cosa pubblica. e smettere di criticare. Iniziamo in ogni caso, come fai bene tu caro Raffaello, a lavorare pensando al futuro, evitando di concentrarci troppo sui problemi. grazie per il tuo contributo!!