sabato 1 dicembre 2012

Il Country Brand Index dell'Italia cosa ci dice che non sappiamo?

Anche quest'anno, da otto anni, la ricerca di FutureBrand ci racconta cosa cambia nella percezione degli stati. L'hanno presentata al @BTO2012 e l'ho trovata molto interessante. Per chi vuole leggerla tutta la trova qui.

Ovviamente abbiamo avuto più conferme che sorprese. Anche se qualche sorpresa l'ho avuta, e fra qualche riga dirò quale.

Ma parliamo subito dell'Italia, che si colloca al 15mo posto a livello mondiale. Poco? Tanto? Cerchiamo di capire, 15° posto di che cosa?

L'indice, ci dicono gli autori, misura la percezione del Brand Stato, che influenza tutta una serie di decisioni che ciascuno nel mondo prende ogni giorno in relazione a "acquisto di prodotti provenienti da quello stato, viaggi, investimenti, business, turismo, ecc.".

Il primo paese nel rank mondiale è la Svizzera. Un Brand che ci tranquillizza.
Tra gli ultimi dei 25 gli Emirati Arabi, Bermuda e Costarica. Essere quindicesimi, significa stare a metà classifica, un po' verso il basso. Nè bene nè male... però...

La prima cosa che noto è che veniamo accomunati a stati che stanno più in basso nella classifica, e questo mi piace poco. Siamo PIIGS. L'Italia è 15ma, la Spagna 19ma, l'Irlanda 21ma, Portogallo 32mo e Grecia 39ma. Insomma ci hanno messo in pessima compagnia.

Guardo allora i singoli indici che compongono l'indice sintetico.
Voglio vedere in che cosa l'Italia eccelle, per quali indici è meglio della 15ma posizione globale.

L'Italia è PRIMA per il turismo e cultura.
E' una bella conferma. O no?
No, per me non lo è. Perchè è ovvio che siamo primi in questi due indici.

Inoltre questi due indici non sono nemmeno assodati e tranquilli, perchè siamo PRIMI per il FOOD e TERZI per ATTRACTIONS, siamo PRIMI per HISTORY ART e CULTURE (per me queste sono tutte conferme: nulla di nuovo credo).

Ma gli indici TURISMO  e CULTURA nascondono anche punti di debolezza, che a me sono chiari e noti, e di nuovo per me sono delle conferme. Vediamo se raccontati da una fonte terza e indipendente riesco a farlo comprendere anche a chi insiste nel dire che non è vero.

L'Italia è PRIMA nel turismo ma 15ma per LODGING e RESORTS. E al 19mo posto per AUTENTICITA'.
Mi aspetterei che una nazione che è Top In Mind mondiale per interesse turistico curasse la propria ricettività in modo da essere ai primi posti del mondo. Non è così. Questo indice è una accusa fortissima alla classe imprenditoriale italiana che si occupa di ricettività. Ed un'accusa altrettanto forte per chi, Regioni e Comuni, si occupano di urbanistica e territorio. Segnala un problema grave che deve essere affrontato con urgenza. Su cui qualche amico pensa che io sia diventato monomaniacale: la necessità di mettere mano alle strutture alberghiere coinvolgendo il territorio in cui esse si trovano. Compito comune di amministrazioni pubbliche e privati invesitori, che richieder strumenti nuovi su cui ho già scritto ripetutamente  in questo blog. (a pie di pagina un elenco incompleto di articoli).

L'indice del turismo comprende inoltre un rank VALUE FOR MONEY che racconta come viene percepito dal consumatore che spende nel turismo in Italia quanto lui riceve in cambio del proprio denaro.
L'Italia crolla al 38mo posto della classifica e di nuovo è un atto di accusa verso un modo un po' da rapina di approcciare il turista. Se considero che il 50% del turismo italiano ha come destinazione sei provincie (Roma, Milano, Venezia, Firenze, Verona, Napoli), credo che questo 38mo posto riguardi soprattutto loro.

Provo a riassumere e scrivo in rosso.

L'Italia è il posto turistico più desiderato al mondo, dove ognuno nella vita vorrebbe andare almeno una volta, ma poi quando ci va viene deluso per la qualità della ospitalità che riceve e per una sgradevolissima sensazione di aver speso male i propri soldi.

Cari amici blogger, esperti di web e webmarketing, se queste sono la "sensazione" le "consapevolezza" diffuse, potete fare molto poco con la vostra azione promozionale, dovete dire ai vostri clienti che smettano di spendere in promozione, ed invece che devono iniziare a spendere nel prodotto turistico, renderlo più bello e meno caro.

(come fare questo, io ed una serie di colleghi non abbiamo dubbi e lo diciamo da tempo)

Continuiamo.
Quali sono i punti dolenti che fanno cadere il Brand Italia alla 15ma posizione? Praticamente tutti gli altri, che non sono pochi. E sono il motivo vero per cui le cose vanno male.
23esima per GOOD FOR BUSINESS cade rovinosamente al 38mo posto per INVESTMENT CLIMATE. Lo vediamo, putroppo. Anche se siamo primi nel turismo gli stranieri fuggono dall'investire nel turismo in Italia.

Mi auguro che l'esempio del fondo sovrano del Qatar che ha investito in Sardegna, possa essere il primo, seguito anche da altri invetitori esteri.

L'Italia è 22ma per SKILLED WORKFORCE e 23ma per EDUCATION SYSTEM. Il Bahrain dice di se stesso che ha il sistema educativo migliore del Golfo Arabo. Per loro avere buone scuole o università è un vanto. A Livello mondiale sono primi la  Svezia, Svizzera, Danimarca, Finlandia, Germania....
Noi invece abbiamo un sistema scolastico a pezzi dove i docenti migliori vengono penalizzati, gli studenti anche se sono degli asini vengono promossi, ed i signori e signore presidi (oops, si chiamano dirigenti scolastici) non dirigono un bel nulla. (Mi scusi il lettore, ma su questo proprio perchè papà di due figli liceali sono proprio arrabbiato)

Skilled workforce nel TURISMO, vuol dire sapere le lingue, avere una preparazione professionale e una consapevolezza del ruolo nella relazione col turista.

Trovo molto grave che l'Italia venga percepita al 33mo posto per SAFETY (che comprende war, crime, public health). Perfino il nostro sistema sanitario che è uno dei migliori del mondo viene percepito negativamente e non rientra nei primi 15 della classifica  (28ma posizione, forse non è giusto ma è così... dimostra una cosa, che la percezione genericamente negativa può riflettersi anche alle nostre positività).

Sottolineo questi due elementi perchè già in un articolo del 2008 dedicato ai fattori che influenzano l'investimento immobiliare nel settore turistico, ho detto chiaramente che Salute e Sicurezza influenzano molto i flussi turistici.

Scrivevo allora parole che non cambierei: "Fattori fondamentali sono la facilità di accesso, la socievolezza della gente, un buon livello di sicurezza reale e percepita dal turista, una destinazione dove la conoscenza delle lingue sia diffusa"

Un altro dato molto negativo anche per i suoi riflessi sul turismo e' quello denominato ENVIRON FRIENDLY (per cui l'Italia si colloca al 35mo posto). In una accresciuta attenzione per l'ambiente non essere considerati amici della natura rende l'Italia un luogo poco autentico per fare del turismo.

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Vorrei concludere con una brevissima nota.
C'è molto da fare.

Servono soldi, servono tanti soldi da investire nel turismo, ma non (come sembrano credere quelli che puntano alla promozione) per la pubblicità, niente affatto. Servono soldi pubblici e privati per mettere a posto il prodotto Italia ed anche il prodotto turistico italiano. E' possibile attrarli anche rapidamente andando a lavorare su norme e regole.

Mi fermo. Tutti questi dati sono per me una conferma.
A buon inteditor poche parole.


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