martedì 15 gennaio 2013

Ma davvero ha senso investire?

Cari @senatoremonti e @pbersani,

oggi ho perso 4 ore e mezza, in mezzo a 6 consulenti, avvocati e commercialisti per vedere se si può, e se vale la pena di investire in una piccola azienda per salvarla dal baratro cui è destinata e provare (nel senso di fare tutto il possibile) per rilanciarla.

Si tratta di un'azienda artigiana, 7 dipendenti, che fa un prodotto eccellente, ma che la crisi ha messo in ginocchio, perchè debole finanziariamente, con poco know how di vendite e marketing, perchè fornitrice del settore alberghiero, e come sanno i nostri albergatori, il settore va male, perciò non investe, e quindi non compra da aziende come questa.

La domanda è poca, la concorrenza è molta, i prezzi crollano, i margini anche e non si riesce a comprimere i costi generali e di produzione.

Insomma è un cane che si morde la coda.
Crisi, poco turismo interno, hotel che non ce la fanno, e che quindi non investono, perdono appeal e competitività sul mercato internazionale e quindi....

Ma parlando con avvocati e commercialisti oggi ho imparato ancora qualcosa.

Ad esempio che la Riforma del lavoro della Ministra Fornero è stata interpretata dagli imprenditori come un altro nuovo problema e non come una soluzione alle esigenze di flessibilità. E' quello che ci dicono anche i nostri consulenti della CNA.
Sbagliano gli imprenditori? Ed i loro consulenti? Forse... ma a leggere quello che dice oggi un vero esperto sembra di no. Mi spiego: la legge Fornero non ha apportato tutte quelle liberalizzazioni sul mercato del lavoro che ci si aspettava e in più viene interpretata in senso restrittivo dalla magistratura.

Nel corso della discussione, oggi, di fronte ad una ipotesi sollevata da un imprenditore, i legali l'hanno bloccato dicendo che non se ne parlava, perchè ci sono leggi e procedure che non permettono quello ipotizzato in quella proposta. Sarà, ho pensato, ma se c'è un accordo... NO, mi hanno spiegato, perchè sarebbe un accordo nullo, in quanto la legge del lavoro dice....

Ecco che questa rigidezza, che ogni consulente del lavoro conosce, porta poi a non avere lavoro, nessun tipo di lavoro.

Poi trattando della procedura per rilevare il ramo d'azienda e salvare il salvabile, ecco sorgere mille problemi, cavilli e difficoltà di cui avvocati e commercialisti devono tener conto per evitare che un domani un giudice possa interpretare, pensare o prendere decisioni contro chi oggi, in buona fede, fa un investimento e spera di riceverne un ritorno.

Per rilanciare l'attività si dovrà gioco forza rivolgersi all'estero, lo spiegavo prima, perchè il mercato interno dei lavori negli hotel è stagnante, e la concorrenza abbatte i margini: non vale la pena lavorare.

Ma per lavorare all'estero avremmo bisogno di un Euro un po' più debole, invece anche oggi è ai massimi. Ed anche questo ci fa scontrare con una concorrenza mondiale molto agguerrita, fatta di cinesi e indiani, ma più vicino anche turchi e egiziani.

Per lavorare all'estero abbiamo bisogno di tecnici e venditori che sappiano le lingue, ed invece i lavoratori di quest'azienda sanno appena appena un po' di inglese, sono giovani, attorno ai 30anni, ma la scuola non gli ha dato quella preparazione di base che oggi serve.

Ci si presenta una strada tutta in salita, gli imprenditori si guardano e chiedono, chi ce lo fa fare? anche perchè stanno pagando rateizzato un importo veramente importante all'Agenzia delle Entrate, per la contestazione (chiusa bonariamente) basata sugli studi di settore. Hanno venduto tre appartamenti per pagare quella multa. Non che non avessero mai fatto del "nero" (sembra che quasi tutti lo facciano) ma quanto contestato era 10 volte il nero effettivamente nascosto al fisco. Per questo, scottati, tengono in piedi solo attività che hanno marginalità e utili robusti, che non rischiano di finire sotto la lente degli studi di settore. Tutto il resto viene chiuso. E' una bella pulizia razionalizzatrice, però... attività non brillanti, che danno lavoro a qualche dipendente spariscono.

Così si è finiti a parlare del redditometro, che è simile allo studio di settore, e delle "retate" fatte presso hotel di lusso (potenziali clienti) dalla GdF che non facilitano certo la vendita di servizi e beni agli hotel.

E' tutto un clima che è contrario agli investimenti. Anche le banche sono un altro problema.
Bill Emmott che ho conosciuto qualche settimana fa a Firenze ad un convegno del ProgettoRENA proprio oggi scrive:

"Su La Stampa, il 4 dicembre avevo posto sei domande al signor Bersani, intese ad accertare se egli comprende veramente la natura dei problemi dell’Italia. Perché pensa che la crescita economica in Italia sia stata così lenta? Come si creano posti di lavoro? Perché tanti italiani emigrano? Capisce la responsabilità della sinistra per la distruzione della meritocrazia?"

Le domande si possono fare a Bersani, ma secondo me anche a Monti, Berlusconi, e a tutti quelli che si sono succeduti al governo, o ci andranno.

La domanda centrale è: come si creano i posti di lavoro?

Oggi i posti di lavoro nuovi, o il savataggio di quelli vecchi, si possono fare solo con nuovi investimenti. Gli investimenti richiedono un ROI (Ritorno). Tutto quello che crea incertezza, e rischia di ridurre la redditività, blocca l'investimento. Ogni costo (perfino i 7 euro spesi per il parchimetro in centro a Bologna a 2,60 € all'ora) riduce il margine ed è decisivo per far pendere la bilancia verso il sì o il no.

Alla fine qualcuno ha tirato fuori il coniglio.... ma perchè non poniamo, legalmente, la società in un altro stato della UE? Dove? I nomi che sono saltati fuori sono Serbia, Malta, Austria, Londra.... insomma ovunque purchè non sia Italia.

Ecco, porteranno la società nello stato di Ovunque, purchè le cose siano semplici e non ci siano sorprese. Si possa cacciare chi non lavora (senza rischiare di pagargli 24 mensilità, e di avviare processi di fronte a giudici creativi)  e si possa premiare chi è bravo (senza che questo comporti un aggravio fiscale per il lavoratore), si paghino poche tasse, e ci siano infrastrutture funzionanti.

Di porre la sede in una regione del sud non se n'è proprio parlato. Chissà perchè.











domenica 13 gennaio 2013

Turismo Termale / Convegno a Montecatini il 12/1/13

Poteva essere il solito appuntamento politico con qualche bla bla.... Invece ci siamo dovuti ricredere. Quello di ieri è stato un un bell'incontro di persone preaparate, con idee anche diverse dibattute davanti ad un pubblico non molto numeroso, ma molto qualificato.

Valeva la pena esserci, per capire come si sta muovendo il settore termale in Italia. Un settore che vale circa un miliardo di PIL, ma che potrebbe crescere se si perseguissero linee di programmazione e sviluppo diverse da quelle seguite negli ultimi 20 anni che sono stati di declino.

Il fatto che fosse organizzato da un partito politico, oggi che siamo in campagna elettorale, avrebbe potuto trasformare l'incontro in occasione di polemiche inutili, e così non è stato.

Bravi quindi gli organizzatori dell'UDC locale ma soprattutto ai molti relatori, ciascuno con idee e proposte sul termalismo.
Erano presenti Il Dr Bellandi, sindaco di Montecatini, il dr Braghero, Capo di Gabinetto  dell'assessore Regionale al Turismo, il Dr Ippolito dell' UDC, il Dr Giovannetti, Direttore commerciale e marketing delle Terme di Montecatini, il dr Raffaello Zanini di PLANETHOTEL.NET è stato chiamato come tecnico del turismo, l' Arch. Muscatello, esperto di urbanistica, il Dr Bussolotti, Presidente delle Terme di Chianciano, il Dott. Tedeschi, Presidente ANCOT.


Da sinistra: dr Massimo Giovanetti, dr Sirio Bussolotti, dr Raffaello Zanini, dr Vincenzo Ippolito, dr Franco Arizzi, dr Manuele Braghero, dr Giuseppe Bellandi, Arch. Ernesto Muscatello.

La presidenza del convegno è stata affidata al Dott. Avv. Franco Arizzi, già amministratore unico delle Terme di Montecatini.

Gli interventi introduttivi sono stati quelli del segretario provinciale dell'UDC e del dr Ippolito in qualità di responsabile economico dell' UDC di zona.

Il sindaco Bellandi ha apero i lavori ricordando che le Terme di Montecatini affondano le proprie radici nella storia, e sono riconosciute come un'eccellenza europea da secoli, soprattutto per quanto riguarda la cura idropinica e le cure termali classiche. Ha inoltre ricordato gli ingenti investimenti in corso per realizzare un centro di eccellenza ludico/termale, che rappresenta il futuro della città.

Secondo il Dr Bellandi l'identificazione della città con le terme e la stretta connessione dell'economia locale con l'attività termale, porta a riflettere su tre temi, che detti sinteticamente sono:
a) la credibilità scientifica delle cure con l'acqua (cure idropiniche)
b) la certificazione della attendibilità dell'uso dell'acqua termale per la riabilitazione (in ogni suo aspetto)
c) lo stretto legame tra terme e ultura, testimoniato anche dalla bellezza dei padiglioni termali della città.

Il Dr Bellandi ha infine ricordato l'importanza della direttiva europea, che entrerà in vigore a metà 2014, che permetterà la libera circolazione degli utenti delle terme in Europa, con la possibilità di un rimborso diretto delle spese mediche anche a cittadini non appartanenti al singolo stato.

E' intervenuto quindi il dr Braghero in rappresentanza dell'Assessorato al Turismo della Regione, il quale ha esordito sottilinenando come in questo periodo di grandi difficoltà finanziarie per l'ente regionale, vadano evitate scelte avventate. Su questo si è intrattenuto a lungo, motivando così il fatto che nel 2012 gli investimenti programmati anche sul complesso delle terme, si siano dovuti far slittare al 2013, anticipando però che quest'anno ci saranno nuovi ed importanti investimenti.

L'altro tema affrontato dal dr Braghero è stato quello della relazione, spesso polemica, tra regione e privati, chiedendo agli imprenditori di smettere le proteste e di impegnarsi con maggiori proposte da sviluppare assieme.

Infine ha confermato l'interesse dela Regione per Montecatini che oltre ad essere molto bella ha una potenzialità straordinaria visto che ha "la Toscana intorno".

L'intervento del dr Giovanetti è stato tutto centrato sulla presentazione delle statistiche degli ultimi anni delle Terme di Montecatini che dimostrano una sostanziale tenuta del flusso dei clienti, pur nella generale difficoltà da parte degli utenti di dedicare due intere settimane al soggiorno e alla cura.

Queste statistiche sono state in parte contraddette dall'intervento del dr Bussolotti, presidente delle Terme di Chianciano, il quale ha ricodato come in 20 anni le presenze in quella località siano passate da 1.400.000 a 250.000, fatto questo che ha messo in crisi un'economia locale strutturata per quesi 1,5 milioni di presenze.

Il dr Bussolotti ha lucidamente indicato alcune cose da fare subito e a costo pressochè nullo da parte dell'ente pubblico.

Il dr. Zanini di PLANETHOTEL.NET ha sviluppato un articolato intervento, presentando l'evoluzione a livello mondiale del fenomeno del turismo medicale,  e sulle opportunità che si presentano alla città di Montecatini, indicando la necessità di un piano strategico di dettaglio per la progettazione e realizzazione del centro benessere e il rinnovo degli hotel cui tutti gli attori (pubblici e privati) possano riferirsi.




Il dr Tedeschi di ANCOT si è detto soddisfatto dell'attività svolta nel corso del 2012, in collaborazione con parlamento e ministero della salute. In particolare ha ricordato l'elaborazione delle Linee Guida del Termalismo a cura dell'Istituto Superiore della Sanità, e le direttive in corso di predisposizione riguardanti la Riabilitazione in ambito termale.

Ha inoltre fatto la proposta di indicare il dr Bellandi, sindaco di Montecatini, quale prossimo presidente dell'Associazione delle Città Storiche Termali Europee E.H.T.T.A

Al dibattito è intervenuta la Presidente degli albergatori di Montecatini Francesca Taddei, che ha ricordato la responsabilità della Regione nel processo sbagliato di privatizzazione avvenuto alla metà degli anni 2000, e ha risollecitato l'ente pubblico a completare gli investimenti previsti nella grande piscina termale, in corso di ristrutturazione.


sabato 5 gennaio 2013

Meet the future 15

Ecco le 15 nazioni da tener presente... quelle che in futuro riceveranno la maggiore attenzione da parte del Mondo intero.

Quale vi stupisce di più?




A me... l'Estonia e la Colombia.

Ne manca una che ci stupirà, perchè parte davvero da un livello molto basso: il Nicaragua (make a note).