domenica 4 agosto 2013

E adesso un decreto turismo

Penso che dopo Rutelli, la Brambilla e Gnudi, questo ministro sia una bella sorpresa.
Anche Gnudi non ha lavorato male nel suo piccolo, e ha messo le premesse a questa nuova marcia del ministero.

Il nuovo ministro Bray in 100 giorni ha fatto un Decreto Cultura assolutamente innovativo.
Non se ne sta parlando molto perché uscito a cavallo delle ferie e proprio nei giorni della condanna definitiva di Berlusconi.
Ma è un decreto che verrà ricordato.
Che si aggiunge al Decreto del FARE che ha coinvolto l'intero governo, ed anche quello cn moltissimi spunti interessanti.

Ora è il momento del decreto per il turismo. Lo attendono oltre 2 milioni di addetti.
Si badi che un decreto non può far venire il bel tempo se la stagione è piovosa, o far nevicare a novembre se la temperatura è troppo calda.
Inoltre non potrà risolvere tutte le questioni che ognuno di noi risolverebbe se avesse una bacchetta magica. Però può iniziare.

Quindi attendendo che esca un decreto per il turismo, segno qui alcuni temi che prima o poi andrebbero affrontati. E li segno solo promemoria. Se poi qualcuno vorrà stare anche ad ascoltare....

1. Rinnovo delle strutture turistiche. Fiscalizzazione degli investimenti. Provvedimento simile a quello che permette di detrarre gli investimenti fatti nella casa. (lo diciamo da anni e nemmeno da soli, speriamo venga fatto).

2. Accorpamento delle strutture turistiche. So di essere una voce fuori dal coro assieme a Emilio Valdameri e pochi altri Eppure bisogna andare verso strutture alberghiere più grandi, soprattutto con stanze più ampie e migliori servizi comuni,  perché la maggior parte dei nostri alberghi è stata costruita troppi anni fa, quando gli "standard" erano più poveri.
I clienti stranieri hanno standard diversi dalle nostre pensioncine.
Per ottenere hotel di maggior qualità si deve permettere di accorpare due o più alberghi piccoli e dare loro un premio di cubatura, soprattutto se riescono a RIDURRE la superficie coperta e liberano territorio prezioso.

3. Fondi Comuni Alberghieri. Anche questo è un argomento dove sono quasi solo. I fondi comuni di investimento immobiliare oggi hanno regole che mal si adattano ad essere utilizzati dalla moderna industria alberghiera. Per parlarne approfonditamente dovrei usare esempi che solo commercialisti ed avvocati capiscono. In sostanza e in poche parole i "Fondi" che esistono oggi possono solamente "locare" gli immobili ottenendo un affitto stabile. Non possono "gestire" gli hotel nella componente azienda.
Ma nel resto del mondo i "Fondi" che hanno in pancia gli hotel possono farli gestire da società di management che operano in nome e per conto del proprietario.
Uno strumento di tipo "Fondo" controllato come deve essere da Banca d'Italia con tutte le garanzie per gli investitori, e con vantaggi fiscali (che altrimenti gli investitori investono in Lussemburgo o in Brasile), permetterebbe ai proprietari degli hotel e agli investitori di incontrarsi e fare dei progetti di rinnovo e rilancio che adesso non vengono fatti.

4. Progettazione della città turistica. Si dirà che già esistono i piani urbanistici per le città, e che questi dovrebbero essere sufficienti per prefigurare quello che si desidera ottenere, e regolare quindi lo sviluppo della città. Conosco bene la materia anche perché ho studiato con i migliori maestri (Astengo, Piccinato, Romano, Tutino, Secchi, ecc.). Quegli strumenti erano buoni per "limitare" e "indirizzare" lo sviluppo. Oggi invece si deve stimolare lo sviluppo e attrarre i capitali, anche esteri. Avere una visione e perseguirla comprendendo i punti di forza di una zona e dare un volto nuovo e attraente ad una città, è il modo migliore per richiamare capitali ed investitori.

5. Dimensione dell'intervento. La nostra meraviglia è massima quando vediamo le foto di Singapore, Dubai o altre città che "tolgono il fiato". Noi qui abbiamo una dimensione di città completamente diversa. La dimensione dell'intervento ha delle conseguenze importanti anche sulle economie di scala e sui prezzi a cui si vende il soggiorno alberghiero. Le dimensioni dell'intervento permettono anche di concentrare in determinate zone funzioni e servizi che hanno la necessità di una quantità alta di utenti per motivarne la redditività. Non sto assolutamente dicendo che si deve costruire hotel da 500 camere in ogni dove. Sto dicendo che vanno previste norme che permettono di fare interventi grandi, o in grandi porzioni di città turistica. Perché in molti casi o gli interventi sono grandi o non si fanno, lasciando decadere la città.

    Progetto Alberto Apostoli


6. Aeroporti. Qui lascio la parola al mio amico Marco Malacrida, che ne parla sempre. Sottolineo che aerei più grandi portano più turisti e questi turisti vanno in strutture alberghiere grandi... Insomma tout se tient.

7. Formazione e lavoro. Il lavoro svolto a contatto con il cliente è molto diverso dal lavoro che si svolge in fabbrica o in un ufficio. La formazione di un addetto del turismo è fondamentale. La necessità di controllo è molto elevata. Ed è anche importante poter rinunciare rapidamente di chi non si dimostra in grado di svolgere bene la funzione per cui venne assunto.
Ci sono zone del paese "molto sindacalizzate" dove il declino turistico è dipeso anche dalla cecità di certo sindacalismo, che ha difeso l'indifendibile. In quelle zone nessuno vuole andare ad investire. E' la mia idea ovviamente, ma sono sicuro condivisa da molti manager alberghieri. Lo segnalo come tema.

8. Strutture miste. Hotel, Aparthotel, strutture destinate a popolazione anziana con servizi socio sanitari in zone turistiche, riuso quindi del patrimonio immobiliare con destinazione d'uso un po' più fantasiosa che "hotel" o "residenza". Il tema è innovativo (nemmeno tanto) e si lega a quelli che abbiamo già anticipato.

9. L'ultimo punto lo dedico ad una questione che come papà ho sempre considerato prioritaria. Per favorire il turismo interno si dovrebbe fare una vera rivoluzione nella nostra scuola. Cambiare il calendario scolastico vorrebbe dire permettere a molte famiglie con studenti di fare più turismo durante l'anno, ad esempio nei week end o in settimane sparse nel corso dell'anno. I ministri dell'Istruzione, dello Sport e del Turismo dovrebbero pensarci. Sabato a casa da scuola e attività sportive nei fine settimana sarebbero un ottimo incentivo a turismo di fascia giovanile. Oppure settimane di vacanza ad imparare uno sport (Vela, sub, cavallo, sci, ecc. Non c'è solo il calcio.)  Mi sembra di capire che si va contro abitudini ed interessi di insegnanti e di personale non docente. Ma vogliamo smetterla di guardare all'interesse di pochi e mettere per primo il benessere di molti?

Mi fermo... sono convinto che ognuno è in grado di mandare i suoi "punti prioritari" al ministro, che aspettiamo alla prova. Qualunque cosa farà sarà poco, ma se lo fa velocemente e senza tentennamenti allora sarà ben fatto e meriterà il nostro plauso.


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