domenica 20 ottobre 2013

Cattive notizie e buone notizie per il turismo italiano.






Ottobre, tempo di fiere e di primi consuntivi.

Ciò che rappresenta meglio questo periodo è il crescente numero di hotel in vendita a prezzi in caduta, e ancor più gli hotel che chiudono o che vengono offerti all'asta dopo un fallimento, mentre il ministro Bray promette un prossimo decreto per il turismo,  al cui interno sono previste misure per "il miglioramento e potenziamento dell'offerta e del patrimonio ricettivo."

L'Italia è una grande pelle di leopardo. Zone che vanno male o malissimo e altre che invece vanno benino.
Mentre il Salento ride, la Romagna piange. Mentre le varie "pensioni Maria" soffrono, apre il Grand Hotel di Cesenatico sul sito della antica Colonia della Provincia di Verona dove all'inizio degli anni Sessanta i miei genitori mi mandavano al mare, a conferma che la ristrutturazione e il rinnovo degli hotel dà ragione a chi lo fa con coraggio.

Aziende alberghiere che chiudono, e quelle che restano possono accaparrarsi un pezzetto di mercato in più. Chi ha le spalle più grosse resiste e vince. E' la deflazione! Lo raccontavo a mia moglie 6 anni fa, e adesso ci siamo dentro.

Gli investitori stranieri si riaffacciano per comprare a prezzi di saldo. Un importante hotel romano sembra (si dice così anche se la fonte è certa) sia stato venduto a metà del prezzo originariamente richiesto.
Tre importanti catene alberghiere di livello nazionale ed un numero grande di catene di livello medio vendono i propri asset più prestigiosi.
Così che l'Hotel Ripagrande di Ferrara vada all'asta è una NON notizia.

Mentre è notizia positiva che l'Hotel Punta Nigra di Alghero (con pochi altri) si è segnalato per la sensibilità ecofriendly, di cui si deve tener conto in ogni azione di recupero e progettazione alberghiera.
Su questo tema si sta distinguendo un architetto toscano, assai impegnato sul fronte alberghiero, arch. Daniele Menichini con studi specifici sul tema green ed una originale proposta di modulo abitativo.

Le brutte notizie vengono ancora dall'attività degli enti pubblici e della magistratura che insegue il labirinto delle norme otto-novecentesche fortemente inadeguate al passo di un mondo globalizzato.

L'Inkiesta dice che "2 miliardi di euro del “Programma Attrattori Culturali 2007-2013”, destinati a migliorare l’offerta culturale nelle Regioni del Sud, non sono stati spesi e dovranno essere restituiti a Bruxelles. A questi si aggiungono gli 1,5 miliardi di fine 2011. Uno spreco, proprio mentre il nostro patrimonio cade a pezzi" 

Vicende giudiziarie riguardanti la costruzione di hotel: il sindaco di Alassio viene definitivamente scagionato dopo una lunghissima vicenda giudiziaria relativa a certi documenti (apparentemente) mancanti per la costruzione del Grand Hotel: ne siamo felici. Meno felici che la vicenda sia durata anni annorum.

Contemporaneamente oggi viene sequestrato un hotel in costruzione a Torvaianica.  Il giornalista scrive, ... la mancanza del documento è stata una svista o un fatto doloso?

Possibile che la legislazione urbanistica in questo Paese, che ha permesso ogni scempio al nostro territorio, sia così ingarbugliata da non poter stabilire quali "carte" siano necessarie per costruire un hotel?

Finisco con una bella notizia. L'amico prof. Tiziano Aglieri Rinella, autore del nostro libro Hotel Design, manuale  di progettazione alberghiera, è stato invitato a tenere una lezione al Rhode Island School of Design. Complimenti... ne siamo orgogliosi. Viene premiata non solo l'indiscussa capacità di Tiziano, ma riconosciuto il fondamentale contributo dell'architettura e del design italiani nel mondo. E questo ci dà coraggio e speranza.








domenica 13 ottobre 2013

Rinnovare l'hotel è indispensabile



Questi sono i dati recentemente rilevati per la città di Bologna. Ma ovviamente non è solo Bologna a trovarsi in queste condizioni.

Quali sono gli elementi che vengono criticati dai clienti dell'hotel? Si tratta come si può capire di una media fatta con alcune decine di migliaia di interviste, riferite ad una quarantina di hotel di Bologna.

Un giudizio appena sufficiente viene dato al bagno, che riceve un punteggio di 59 su 100. In particolare andrebbe ristrutturato il bagno viene spesso considerato piccolo.

Le camere datate sono un altro punto a sfavore dell'offerta bolognese. Eppure ci sono soluzioni veramente economiche pur in un quadro di design e di qualità.

Anche il funzionamento di internet viene criticato. E devo dire spesso a ragione. Fare una rete internet wifi non è un intervento molto costoso, ma va pensato e progettato da un esperto. Ecco forse affidarsi all'amico dell'amico non è una buona idea.

Stato e cura dell'hotel nel complesso e delle camere in particolare scendono a 47 e 43 punti, molto pochi. Per molti hotel la necessità di una ristrutturazione è evidente. L'arredamento in media viene valutato solo 41. Molto male direi. Forse gli hotel di Bologna e quelli delle altre città dovrebbero pensarci.

La nuova classificazione alberghiera richiederà standard più elevati per mantenere le stelle.

Infine, gli impianti lasciano a desiderare.
Aria condizionata a 38, vuol dire che va proprio male.

E' necessario un lavoro di ristrutturazione green. Economia va a braccetto con ecologia ed ecosostenibilità.

Ringrazio Marco Malacrida che mi ha messo a disposizione i dati.











Albergatori liguri in assemblea




Progettare l'hotel e rinnovarlo dà molte opportunità in più di vendita.

Ne abbiamo parlato l'8 ottobre a Diano Marina, di fronte ad un'affollata assemblea in sala riunioni di Cooadi.

Un'ottantina di persone a parlare di mercato e di crisi, di ristrutturazione e di lavori da fare.

Dubbi, critiche, preoccupazioni. Imprenditori bravissimi, che hanno fatto il mestiere dell'albergatore per tanti anni con molto successo, oggi sono  pieni di dubbi.

In ordine i problemi segnalati sono:

1) Burocrazia, in generale e quella legata all'urbanistica in particolare.
2) Credito. I lavori di ristrutturazione costano e spesso serve un finanziamento, che le banche (anche quelle locali) non sono in grado di offrire
3) Tasse. Lamentarsi delle tasse è un must ovvio. Però... sono davvero molte. E in un momento di calo dei fatturati quelle fisse incidono di più.
4) Personale. E non tanto il costo del personale, ma i danni che il personale inaffidabile fa all'azienda prima di riuscire a liberarsene.

E quindi qualcuno si decide a mettere in vendita l'hotel che però è deprezzato dalla crisi.

Altri invece prendono coraggio e iniziano a darsi da fare, facendo un centro benessere o ristrutturando l'hotel.