mercoledì 30 aprile 2014

domenica 27 aprile 2014

Lavori, hotel e grandi opere in Iraq

Accanto alla costante attenzione per i maggiori sviluppi alberghieri italiani, da qualche tempo ci stiamo muovendo con profitto nel mondo del Mediterraneo e nel Golfo.

Qui diamo conto di una missione molto interessante con sviluppi importanti organizzata da Raffaello Zanini di PLANETHOTEL.NET assieme all' Ing. Paolo Genta di CAIREPRO inquadrata in un progetto di collaboraizone strategica.


 Il dr Zanini e l' Ing. Genta (primo a destra accanto al dr Zanini) hanno incontrato una delegazione di dirigenti della provincia di Nassiriya, e nell'arco di due giornate di lavoro hanno posto le basi di una futura importante collaborazione che coinvolgerà non solo le due aziende presenti all'incontro, ma anche alcune società di costruzioni di livello nazionale che hanno già dimostrato fattivo interesse.



Al termine dell'incontro la delegazione della Provincia di Nassiriya ha trasmesso al dr. Zanini la lettera di ringraziamento che viene qui allegata.
A sua volta il dr Zanini ha risposto con la lettera che segue.



Dear Sirs,
I have been really glad to meet you all in Cairo, where we talked about the potential collaboration between italian companies and Your Provincial Authority in order to partecipate to the improvement and development of your region. Ing. Genta and I have shared the view that with you we had a great personal relationship, that can easily be a prelude to a good professional collaboration.
It has been interesting to talk about the future development of two hotels, the subject of waste treatment, the real important subject of pollution, and about the project of the waterfront along your river.

lunedì 21 aprile 2014

Di che cosa ha bisogno il turismo

Lo scorso 14 aprile Lidia Marongiu pubblica il suo "Di che cosa ha bisogno il turismo" e risponde al ministro Franceschini che qualche giorno prima aveva proposto di fare al Sud molti campi da golf.

(Riprendo il tema fra un attimo, ma prima do conto di una polemica che ha coinvolto l'amico Stefano Ceci, che stimo anche per la scelta di essere passato da un'attività "pubblica" ad un impegno di imprenditore privato.


Qualche giorno dopo l'intervento di Franceschini, Stefano Ceci è stato duramente e personalmente attaccato sul Fatto Quotidiano - come si può leggere qui sopra - e ha dovuto rispondere per le rime all'impertinente e disinformato giornalista (giornalaio direi): trovi la risposta di Stefano Ceci qui. )

Stavo riflettendo su questi fatti ed ecco una notizia che non avrei mai creduto di poter leggere. Per la prima volta in assoluto la Ferrari, la "nostra" Ferrari, farà un bellissimo hotel FERRARI in Spagna vicino a Bacellona.



Se non l'avessero appena fatto ministro chiederei le dimissioni immediate di Franceschini.

Ma è possibile che Ferrari faccia un investimento di 100 milioni (e più) per attrarre 4 milioni di visitatori all'anno e in Italia non solo nessuno lo abbia saputo, ma nessuno abbia proposto una sede adatta per quell'investimento?

Ripeto fino alla noia quello che sto scrivendo e dicendo da 10 anni. Per far crescere il turismo italiano serve "prodotto" e "promozione". Ritengo che l'Italia abbia un prodotto poco alla moda rispetto alle aspettative dei potenziali clienti. Dobbiamo investire (o attrarre investimenti) nel prodotto. E cosa succede? Che la Ferrari progetta e realizza un parco che attrae 4 milioni di visitatori e lo esporta in Spagna (a Barcellona).

Caro Franceschini, altro che campi da golf... qui le palline bisogna tirarle sulla testa di chi si fa scappare sotto il naso opportunità come questa.

Dal 2016 avremo una delle nazioni nostre concorrenti dirette nel turismo (la Spagna) che utilizzerà un marchio italiano (uno dei più noti al mondo) per attrarre turismo. E siccome immagino che la decisione di questo progetto sia stata sviluppata negli ultimi 10 anni al massimo, i ministri Rutelli, Brambilla, e Gnudi (forse Brai non ha del tutto colpa, e nemmeno Franceschini,), più un bel gruppo di soloni seduti negli assessorati al turismo di molte regioni, dovrebbero vergognarsi e sparire. Paghiamo così la mancanza di Governance coordinata nel turismo italiano e nell'urbanistica italiana e nella fiscalità italiana.

Negli stessi giorni incrocio un'altra notizia che mi ha fatto arrabbiare, perché testimonia quanto siano stolti governanti e imprenditori italiani. La catena INGLESE di caffè ITALIANI chiamata Caffè Nero (con due effe!!!) di fortissimo sounding italiano, dal 2007 ad oggi ha fatto 100 milioni di sterline di profitti senza pagare una sterlina in tasse.

Non ha pagato LEGALMENTE una sterlina di tasse.



Così ha potuto espandersi e coprire un mercato straordinario con un prodotto italiano, un marchio italiano, e un sounding ed immagine italiani. 

Contenti? Ed in più oggi ha una forza straordinaria perché può continuare a crescere grazie agli utili esentasse che la Gran Bretagna permette di reinvestire.

Torniamo quindi a Lidia e a Franceschini. 

Non vi pare che qui serva "visione", interventi immediati e velocissimi che da Matteo Renzi mi aspetterei, prendere per le orecchie le Regioni che ci hanno portato con la loro burocrazia a tutto questo, badare che il cervello sia collegato prima di parlare e soprattutto agire su FISCALITA' E URBANISTICA in modo coerente? 

In questa breve pagina mi sembra che ci siano le tre cose che noi italiani facciamo e che andrebbero cambiate subito:

1. Le polemiche personali inutili
2. La mancanza di strategia che ci porta via un investimento come quello della Ferrari
3. Un carico di tasse che allontana i potenziali investitori.

Mentre gli altri cosa fanno:

1. Decidono e mantengono ferme le decisioni
2. Coinvolgono grandi investitori in operazioni strategiche che diano ritorno
3. Permettono che l'investimento abbia un ritorno grazie a tasse ridotte.

Pensate ai 200 milioni che la Regione Sicilia ha messo a disposizione per il rinnovo degli hotel. Un bando del 2011 fermo per 3 anni. Ora in fase conclusiva con centinaia di piccoli interventi a rischio perché nessuno si è occupato del credito (e perché tra pubblico e privati hanno fatto a gara a chi era il più furbo)... risultato lo vedremo. 

Siamo nelle mani della nuova giunta con (non a caso) Nico Torrisi come assessore, che sicuramente potrà dare una mano per uscire dal ginepraio, e non sprecare altri 200 milioni pubblici.

Ma anche quella è una storia assurda di burocratica normalità, che ha condotto al disastro il nostro turismo ed in generale il nostro paese. 















venerdì 11 aprile 2014

Inventare una nuova destinazione turistica a 10 minuti da Orio al Serio

Questa è la storia di una straordinaria scommessa, di imprenditori italiani ed esteri, di amministratori visionari, di un team di consulenti innovatori.
Foppolo una antica località di montagna, ben nota ai bergamaschi, a meno di un'ora di strada dall'aeroporto di Bergamo Orio al Serio, e a 10 minuti di elicottero, sta rinascendo sotto la spinta innovativa di un sindaco con le idee chiare, ed un importante gruppo di investitori, italiani ed esteri.

PLANETHOTEL.NET  è consulente di questo sviluppo che va controcorrente, avendo messo a punto la strategia ed il business plan dello sviluppo alberghiero e avendo assicurato una costante assistenza ai progettisti, in questo avvalendosi della preziosa consulenza di I. Bencini, già direttore di prestigiose catene come Starhotel e Concerto Hotel.



E' uscito un servizio completo sul progetto e le sue prospettive, che trovate qui1 e qui2.


 

Investire in montagna?
In costruzione 270 appartamenti, 300 camere d'albergo e 1000 posti auto, una SPA di 1000 mq, ristoranti e bar, un rifugio in quota. Neve d'inverno, qualità e relax d'estate.





Siamo davvero orgogliosi che la proprietà abbia scelto PLANETHOTEL.NET per la consulenza specialistica in tema di progettazione alberghiera. Le idee ora sono in fase di realizzazione e a fine anno potremo goderci il risultato di questa straordinaria iniziativa. Good Luck!!!

martedì 8 aprile 2014

Impatto economico del turismo: un'opinione fulminea

Il World Travel & Tourism Council ha pubblicato "L'impatto economico di turismo e viaggi 2013" da cui si ricavano varie conferme a quanto andiamo dicendo da anni.

Vorrei comparare l'Italia con Spagna e Francia, perchè sono 8°, 7° e 5° nella graduatoria relativa alla contribuzione del turismo al GDP, poi perchè sono tre aree turistiche con parecchie similitudini che da anni si contendono i posti in classifica.

I primi dati che balzano all'occhio sono quelli della contribuzione al GDP  di "Travel&Tourism" (da ora T&T).

Nel 2013 Francia ha prodotto 246 miliardi di USD.
Spagna 203 miliardi di USD.
Italia 201.8 miliardi di USD.
(contribuzione totale al GDP)

Dato davvero significativo è che l'incoming in Spagna contribuisce con 62 miliardi USD classificando la Spagna n.2 al mondo dopo gli USA), la Francia (terza) con 56 miliardi USD, mentre l'Italia solo nona con 42.1 miliardi di USD.

Primo risultato da segnalare: l'Italia attrae meno turisti stranieri di quanti ne potrebbe attrarre, io credo che le ragioni siano plurime, tra queste le caratteristiche delle nostre strutture alberghiere, le infrastrutture soprattutto aeroportuali, i prezzi relativamente più alti rispetto a paesi competitor, e l'azione frammentata della nostra promozione. (tutte cose che sappiamo molto bene e che gli ultimi ministri non hanno fatto nulla per modificare: Rutelli, Brambilla, Gnudi, Bray,.... attendiamo Franceschini al varco)

Un secondo dato che andrebbe sottolineato riguarda gli investimenti di capitali nel turismo sia del' Italia che degli altri Paesi.

Ne 2013 Francia (con 18,6 miliardi USD) e Spagna (con 17.7 miliardi USD) hanno avuto un simile andamento degli investimenti. L'Italia viene staccata in modo preoccupante con "solo" 10,8 miliardi di USD.

Un terzo raffronto ci lascia stupiti.
Se paragoniamo il contributo DIRETTO del T&T al GDP, la Francia produce 100 miliardi di USD, mentre l'Italia solo 81 miliardi di USD, quasi come la Spagna ferma a 74,2 miliardi USD.

Se raffrontiamo invece il numero degli addetti del turismo (contribuzione DIRETTA), scopriamo che sia Francia che Italia impiegano oltre 1.100.000 persone, mentre la Spagna solo 860.000. Se ne deduce che la produttività dell'Italia è assai peggiore sia di quella francese che di quella spagnola.

Si aggiunga che dal 2009 il consumo turistico interno italiano è fermo a circa 115-120 miliardi di Euro, mentre quello francese, dopo la crisi del 2009-2010 si è risollevato ai livelli del 2008.

Provando a riassumere il declino dell turismo italiano, nonostante che il turismo a livello mondiale si sia ripreso dopo la crisi del 2009-2010, è da imputare:

a) ancora pochi turisti stranieri che visitano il nostro Paese
b) la perdurante crisi del turismo interno
c) la scarsa produttività dei lavoratori impiegati nel turismo
d) il basso volume di investimenti

Avevo previsto un'opinione telegrafica, per cui mi fermo qui. Ma i temi e le discussioni che questi numeri aprono sono molti, anche se piuttosto chiari a chiunque lavori nel settore.