giovedì 14 luglio 2016

Roberta Milano e le sfide del turismo 2016

Devo riconoscere che sono contento che Roberta Milano sia la responsabile dell'Italia turistica digitale.

Come al solito, quando si sceglie un allenatore (o perfino un papa), non è detto che si sia fatta la scelta "perfetta", qual lavoro avrebbe potuto essere anche di altri, ma Roberta è sicuramente ok.

Noto che c'è voluto molto tempo, più di due anni per mettere mano all' ENIT, e solo ora qualche casellina inizia ad andare a posto: C.d.A., Direttore, Direttore al Digitale.

Questi ritardi non sono utili, ne siamo consapevoli tutti, in un mondo che corre stare fermi vuol dire arretrare.

Ma c'è un ritardo che più di ogni altro mi preoccupa.
La traduzione delle linee guida e dei cluster in prodotti fisici (hotel, destinazioni, borghi, infrastrutture, luoghi) richiede tempo, molto tempo.
Richiede che le "norme" non si mettano di traverso, richiede di cercare gli investitori e convincerli che investire in Italia secondo un certo progetto vale la pena, e poi richiede tutto il tempo per "fare".
Ci vorranno 10 anni. Bene.

E' ora che si incominci, sennò tra 10 anni saremo ancora qui.
(sono passati ben 5 anni da quando ho voluto mettere il tema al centro della riflessione di settore: in pratica con nessun passo avanti da allora)
Ed ancora oggi ancora nessuno ci pensa, o se qualcuno ci sta pensando lo fa al di là di una qualunque visione condivisa. Quando nella slide presentata stamattina leggo lusso, mi chiedo: "Chi lo fa (chi lo sa fare?) e dove?"









Quindi, Auguri Roberta. Auguri Gianni.
Nel fare il vostro lavoro oltre al "digitale" ricordatevi anche dei mattoni.

domenica 13 marzo 2016

Repetita Iuvant

E' tutto un proliferare di statistiche che dicono come l'Italia turistica sia andata bene nello scorso anno.
Ma a parte l'EXPO che ha cannibalizzato un bel pezzo di turismo interno, ed un po' di quei 80€ dati ai dipendenti, che certamente si sono tradotti in maggior spesa per viaggi e vacanze (sebbene a guardare i numeri non in maniera eclatante) per il resto l'Italia non ha fatto meglio di quanto abbiano fatto i concorrenti diretti. Ed EXPO, come ho già scritto, non ha contribuito un gran che.

Qualunque discorso oramai sta diventando una ripetizione di quanto ho detto e scritto per almeno 15 anni.

E invece il ministro che cosa ti inventa?

Un Barcamp con giovani in sacco a pelo che devono portare idee e innovazione.
Su questo però taccio. Sarà un vero successo, e sarà raccontato sulle prime pagine dei giornali, come le code al padiglione del Giappone.

Quello che io avevo da dire l'ho detto e scritto qui, o in 70 convegni, tra cui il più importante Urban Design & Hotel Industry.

Ricordo che in quell'occasione avevo invitato Stefano Fassina, allora viceministro all'economia. Mi fece rispondere che ben volentieri sarebbe passato a fare un breve intervento ... all'ora che poteva.

Gli ho fatto rispondere che poteva venire, sedersi, e imparare qualcosa. Ma siccome si trattava di un convegno di studio non c'era spazio per discorsi di politici.
Non è venuto. Evidentemente, come molti politici, pensava di sapere già tutto.

E intanto o non si fa nulla o si fanno danni.

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Siccome però non sono un pessimista, gufo, antipatico, anzi, alla mia età, con le canizie nascoste dall'elmo, sono pronto a tirarmi su di nuovo le maniche e a dare il mio contributo, ribadisco che Italy is Sexy, e che potare ilmeglio dell'Italia in giro per il mondo, prima che anche gli italiani se ne dimentichino sarà il mio mestiere per i prossimi vent'anni.


martedì 23 febbraio 2016

Non mi piace

Sarà il periodo particolarmente duro, o l'incapacità a sopportare le balle che da 30 anni ci vengono propinate, ma devo ammettere che mi trovo in difficoltà: non c'è quasi nulla che mi piaccia, che accenda il mio entusiasmo, che mi faccia guardare il futuro credendo in un miglioramento, in un successo, in una svolta.

A volte il timore di essere diventato un gufo mi fa riflettere.
Non vorrei essere un gufo.
Ma di certo non voglio essere un allocco, nè essere considerato tale.

Non mi piace:

a) la riforma costituzionale, con articoli illeggibili, e con decisioni (come sul senato) prese a metà
b) la buona scuola, mi sembra molto pavida e ancora troppo condizionata dai sindacati (e da assunzioni elettoralistiche di gente ignorante)
c) la riforma elettorale, sono decisamente a favore al doppio turno di collegio dove si scelgono le persone e non i simboli di partito e il leader padrone.
d) non mi piacciono gli 80 Euro dati a chi lavora e nulla a chi reddito non ha
e) non  mi piace lo sgravio contributivo dato solo a chi viene assunto in un anno (2015) e non una soluzione più di lunga veduta
f) non mi piacciono leggi fiscali che si contraddicono, e che nessuno sistema
g) non mi piace quello che non si fa per rilanciare il turismo italiano

... ora mi fermo, perchè l'elenco diventa troppo lungo.

Ho votato SC nel 2013 alle politiche. Monti ha davvero salvato l'Italia, ed ora la gratitudine dei suoi concittadini (anche Renzi) lo riempie di male parole, come fossero tutti dei Salvini qualsiasi.

Ho votato per due volte a fila Renzi alle primarie, perchè voleva #cambiareverso.

Infine ho votato PD alle Europee 2014, al colmo dell'entusiasmo per questo nuovo corso, che si è rivelato una corsa a salire sul carro del vincitore, la nuova DC con un padroncino.

Mi aspettavo che Renzi facesse un discorso calmo e pacato alla nazione: è un momento duro, ma per uscirne dobbiamo fare queste scelte, e il risultato che otterremo sarà questo.

Invece nulla. Tante promesse da marinaio, con risultati scadenti, nascosti a malapena da dati manipolati.

Mi dispiace. Sono diventato un gufo.

W BETTY

venerdì 29 gennaio 2016

Dipendenti non ne voglio

Mi chiama una gentilissima e giovane signora (scoprirò con due bambini piccoli), da un paesino di montagna, ma accessibile anche da una rinomata zona industriale, che desidera vendere il proprio ristorante con 11 camere.
Mi racconta che le cose vanno piuttosto bene, ma ha molto da fare, ora che ha anche il secondo figlio non ce la fa più. Il marito in cucina, lei lo aiuta in cucina e in sala, un aiuto al bisogno.

Prodotto di qualità, 60 coperti, mi par di capire che le cose vadano bene. Prezzi alti, clientela qualificata.
Le chiedo perchè invece di vendere l'azienda, non assumono un aiuto.

Rapidissima la risposta: "No, in Italia non si possono avere dipendenti"


giovedì 28 gennaio 2016

Turismo 2015, Italia va ma è lenta


Turismo 2015.
Ad integrazione di quanto scritto su Econopoly, ecco alcune conferme importanti.

Spagna, Francia e Italia restano le tre nazioni europee più turistiche.
(NB: mancano i dati britannici, che ci lasceranno stupiti)

La Spagna è anche la nazione che attrae più turisti stranieri (con 267,7 milioni di notti) seguita dall'Italia (con 190,8 milioni di notti) di turisti stranieri.
La Francia è seconda in clessifica generale, ma terza per turisti stranieri. Infatti Francia ha una forte componente di turismo interno, superiore a quello che ha l'Italia.

Nel 2015, il turismo della costa adriatica (Croazia, Slovachia) ma anche Romania e Repubblica Ceca, sono cresciuti a due cifre, così come Svezia, Norvegia e Macedonia.

La Francia è cresciuta del 2,8% (con la componente dei residenti, cresciuta più dei non residenti); la Spagna è cresciuta molto tra i non residenti (+ 6,6%, contro il + 3,1% dei residenti).

Come abbiamo avuto modo di notare l'Italia è cresciuta poco (+1,6%) tra i residenti, e un po' di più tra i non residenti (+2,1%).

Per il nostro Paese si conferma quanto già scritto altrove: EXPO ha funzionato molto poco per attrarre turismo estero e ha cannibalizzato turismo interno.

Da segnalare il tonfo del turismo dei non residenti in Bulgaria (in relazione col turismo "povero" della Russia).

Fra 12 mesi vedremo se il mio Oroscopo del turismo, sarà confermato










fonte




martedì 12 gennaio 2016

LINKIS

C'è una APP molto fastidiosa, che si intrufola senza che ce se ne accorga.
Si chiama LINKIS e modifica i link che noi vogliamo condividere con i nostri amici di Twitter.
Praticamente funziona come un virus, te lo prendi quando apri inavvertitamente un link come questo

cioè con  ln.is/www.....

Io sopra quei link non clicco, e mi è noto che non cliccano molti dei miei amici tuitteri.

Ma come si fa a inibire quella app?
Putroppo non è immediatamente intuitivo.

Si deve
1. aprire Twitter da PC
2. cliccare sulla vostra fotografia (sulla barra in alto) e scorrere il menù fino a Impostazioni.
3. nel menù di sinistra cliccare su App
4. Individuata la App Linkis ... revocarle l'accesso.

Grazie chi vorrà farlo.





venerdì 1 gennaio 2016

#concertodicapodanno

Concerto di Capodanno

Anche quest'anno la RAI ha trasmesso il Concerto di Capodanno in differita.
Quale? Quello di Vienna, quallo che viene trasmesso in diretta da 90 stazioni televisive in tutto il mondo.
L'unico concerto di Capodanno.

Capita da qualche anno, che al suo posto venga trasmesso in diretta, il concerto di capodanno di Venezia dal Teatro La Fenice, che io amo perchè ero frequentatore assiduo del loggione da studente durante gli anni Settanta.

Il concerto di Vienna ha avuto origine ben 75 anni fa, e da almeno 40 anni lo ascolto (alla radio e poi in TV) ogni primo dell'anno.

E' un evento quantomeno di valenza europea, che io ho guardato grazie alla TV tedesca ZDF, mentre la RAI trasmetteva il concerto de La Fenice, che promuoveva su twitter con l'hashtag #concertodicapodanno, mostrando per intero la sua coda di paglia e l'intento competitivo.



Quando italiani provincialotti decidono di "essere diversi", rinunciare all'abbracico di oltre 90 TV che trasmettono l'unico vero #concertodicapodanno per trasmettere in solitaria un concerto perchè "italiano", io chiedo di fermare il mondo e farmi scendere.

Dal sito della Wiener Philarmoniker si scopre inoltre che quest'anno (per la prima volta, #zzo #zzo) i fiori non vengono più da San Remo come gli anni scorsi,  ma
" marked the premiere of a new co-operation between the Vienna Philharmonic and the Vienna Parks and Gardens department" e così, gli Austriaci, molto orgogliosi, "The New Year’s Concert is a highlight in the floral industry and provides a unique opportunity to present the great mastery of Vienna’s gardeners to an international audience"

Io sono convinto che la diffusione su scala internazionale di un concerto (soprattutto se la musica non è musica molto colta, per pochi appassionati, ma per tutte le orecchie) è uno strumento meraviglioso per veicolare il turismo.

Però non si deve partire con la logica del me too. Lo faccio anch'io. 
Bisogna  darsi una strategia e rendere l'evento unico (ed unico un evento "me too" non può esserlo).
Legare il concerto da un evento straordinario (come la Festa della Sensa o il Redentore) diverso dal primo dell' anno che è già presidiato da Vienna, con successo da 75 anni, e proporlo a livello internazionale come evento unico e prestigioso. autentico, inimitabile, che si può godere a casa in poltrona, così come visitando i luoghi.

Insomma, mettendoci coraggio, visione e coerenza, cosa che i dirigenti RAI ed i cultori del turismo italiano non hanno mostrato negli ultimi 30 anni.

P.S. = Probabile che i Viennesi avrebbero comunque cambiato il fornitore dei fiori, certo che San Remo ci rimette. Non sappiamo quanto anche queste vicende televisive abbiamo influito. Si chiama strategia, fare squadra, fare sistema. Quello che noi riusciamo sempre a perdere. Buon primo dell'anno. Chi ben comincia è a metà dell'opera.

PPS = Sembra che il concerto di Vienna manchi dalla nostra TV dal 2003. Forse non mi ricordavo che era passato tanto tempo perchè quest'anno è il primo anno che non scio.

Sembra che gli ascolti del Concerto di Capodanno siano negli ultimi 10 anni calati: dall'ultimo concerto di Vienna trasmesso in diretta 2003 (6,5 milioni di ascolti), a quello del 1 gennaio 2015, da Venezia con un calo di spettatori a 4,151 milioni, e solo 2,8 per il concerto di capodanno di Vienna in differita.